Doglioni Francesco

Laureato in architettura allo IUAV nel 1975, ricercatore universitario dal 1980, è stato professore associato in Restauro architettonico presso lo IUAV di Venezia fino al novembre 2015, dove ha tenuto anche per alcuni anni l’insegnamento di Caratteri costruttivi dell’edilizia storica e di Consolidamento. Ha conseguito l’idoneità alla prima fascia nel 2014. 

Docente dal 2008 di Teoria e Tecnica del Restauro presso la Scuola di S­­pecializzazione in Archeologia dell’Università Cattolica di Milano, dal 2013 svolge annualmente seminari presso la Scuola di Specializzazione in Conservazione del Patrimonio dell’Università di Genova. Ha svolto e continua a svolgere seminari e lezioni ad invito in particolare in Spagna (Escuela Tecnica Superior de Arquitectura di Valencia, Università di Madrid, Barcelona e Siviglia), oltre che in Italia (Scuola di Specializzazione e Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza e Roma 3, Dottorato in conservazione presso il Politecnico di Milano, Palermo, e in altre sedi).

Ha tenuto il corso di Restauro Architettonico presso l’Università di Ferrara dal 1995 al 1997 e alla Facoltà di Ingegneria-Architettura dell’Università di Trento dal 2009 al 2011.

Ha svolto un ciclo di lezioni sul restauro architettonico presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio nel 2012.

Dal 1984 al 1998 è stato membro del Comitato Nazionale per la Prevenzione del Rischio Sismico del Patrimonio Culturale, nel cui ambito ha contribuito a documenti di indirizzo e al coordinamento di ricerche. Dal 1988 al 1998 è incaricato di ricerche nell'ambito del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti, i cui risultati sono stati pubblicati in particolare nel volume Le chiese e il terremoto, a cura di F. Doglioni, A. Moretti, V. Petrini, LINT, Trieste 1994. Tale studio costituisce un importante fondamento tecnico-culturale dell’attuale normativa e delle Linee Guida di recente emanazione.

Tra il 1999 e il 2000, in base ad un accordo tra Regione Marche e IUAV, ha redatto un codice di pratica per gli interventi di riparazione e miglioramento post-sisma sul patrimonio culturale.

Studia i processi di costruzione e trasformazione delle costruzioni antiche, sviluppando sia le tecniche di lettura stratigrafica (vedi in particolare F. Doglioni, Stratigrafia e restauro, LINT, Trieste 1997) sia lo studio dei caratteri architettonico-costruttivi. Tale metodica è stata applicata in particolare allo studio dell’edilizia medievale di Verona, che ha avuto come esito la mostra Ambienti di dimore medievali a Verona al Museo di Castelvecchio (1987) con relativo catalogo.

Propone inoltre una relazione tra studio dei caratteri costruttivi e delle trasformazioni nel tempo, comportamenti strutturali e restauro. Vedi in merito il recente Venezia. Forme della costruzione, forme del dissesto, a cura di F. Doglioni e G. Mirabella Roberti, CLUVA editrice, Venezia 2011.

Ha inoltre realizzato, insieme ad altri autori, uno studio volto alla conoscenza e al restauro delle superfici in mattone a vista e intonacate degli edifici veneziani, nell’ambito del piano di gestione Unesco, in collaborazione tra IUAV, Comune di Venezia e Soprintendenza ai Beni Architettonici. Vedi F. Doglioni, L. Scappin, A. Squassina, F. Trovò, Conoscenza e restauro degli intonaci e delle superfici murarie esterne di Venezia. Campionature, esemplificazioni, indirizzi di intervento, Il Prato editrice, Padova, 2017.

Nell’ambito della propria attività professionale, svolta esclusivamente nel campo della conservazione e utilizzo dell’edilizia storica, ha progettato e diretto il restauro di antiche costruzioni, tra le quali Villa Saraceno per la Fondazione inglese The Landmark Trust e Villa Poiana per l’Istituto Regionale Ville Venete, opere di Andrea Palladio. Entrambi gli interventi sono stati premiati con l’Europa Nostra Award, nel 1994 e nel 2000.

Dopo il terremoto del 1976, ha curato la ricomposizione per anastilosi del Duomo di Venzone, costruzione medievale in pietra semidistrutta dal sisma, ed altre opere di restauro e ricostruzione nel Centro Storico di Venzone.

Dal novembre 2016 è componente del Gruppo di lavoro istituito dal Mibact per la formulazione di linee di indirizzo metodologiche e tecniche per la ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 24 agosto 2016 (Decreto Direzione Generale ABAP del 30.11.2016 rep. 651). In tale ambito, dopo una serie di sopralluoghi, ha redatto, per conto del Sottogruppo di lavoro “Ricerca/rapporto sul comportamento al sisma degli edifici già consolidati nelle diverse aree dopo i terremoti dei decenni passati (prof. arch. Francesco Doglioni, ing. Luciano Marchetti, prof. ing. Claudio Modena) il documento “Prima ricerca/rapporto sul comportamento ai sismi 2016 e sul danno ulteriore subito da edifici storici già consolidati nell’Umbria e nelle Marche dopo i terremoti del 1979 e 1997. Primi spunti per l’indirizzo degli ulteriori interventi di riparazione/miglioramento e di approfondimenti scientifici.” (aprile 2017).

Nel dicembre 2017 è stato nominato componente del Gruppo di Lavoro MIT-MiBACT cui è affidato il compito di predisporre l’Atto di indirizzo finalizzato all’aggiornamento delle Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del Patrimonio culturale.


I principali interventi di restauro eseguiti sono presentati e descritti nel saggio F. Doglioni, Nel restauro. Progetti per le architetture del passato, IUAV-Marsilio, Venezia 2008. In tale testo l’autore propone il quadro teorico di teorie e motivazioni su cui fonda i propri progetti di restauro.

Dal novembre 2016 è membro del Gruppo di Lavoro istituito dal MiBACT per la formulazione di Linee di indirizzo metodologiche e tecniche per la ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal sisma 2016.


E’ stato consulente del Comune di Pesaro, per gli interventi nel Centro Storico, dal 1976 al 1983, curando la redazione del “Prontuario del Restauro” (1980), e del Comune di Parma, dal 1984 al 1990.

Tra i principali progetti e interventi recenti:

-il restauro del Castello di S. Michele ad Ossana (TN), per incarico della Soprintendenza ai Beni Architettonici della Provincia Autonoma di Trento, opera conclusa nel 2012;

-il restauro e allestimento del Battistero Paleocristiano del Duomo di Milano, per incarico della Veneranda Fabrica del Duomo (2009-2010);

-il progetto di restauro e conversione d’uso dell’Antico Ospedale Sant’Agostino a Modena, con Gae Aulenti, dopo aver vinto il concorso internazionale (2010-2012);

-il restauro e miglioramento sismico della chiesa di S. Pietro Apostolo a Lamon (BL), con l’arch. Renata Daminato (2015-16);

-il progetto di restauro, parziale ricostruzione e consolidamento dell’isolato centrale detto Quattro Cantoni, danneggiato dal terremoto del 2009 a L’Aquila, in collaborazione con raggruppamento professionale vincitore di concorso (2016).








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